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Cure simultanee, Italia modello in Europa

11/07/2017

Nonostante l’Italia vanti il primato europeo per numero di centri certificati dalla Società Europea di Oncologia Medica (ESMO) per l’integrazione precoce tra le terapie oncologiche e le cure palliative c’è ancora tanto da fare

Ogni anno in Italia 364mila persone ricevono una diagnosi di tumore. Il 35% scopre di essere malato quando il cancro è già in fase avanzata. Per loro le terapie oncologiche non sono più sufficienti. «A questi pazienti deve essere applicato il modello di cure simultanee, che implica l’integrazione tra terapie oncologiche e cure palliative».

A dirlo sono i relatori riuniti nella “Iª Conferenza di Consenso sulle Cure Simultanee” organizzata dall’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM) con la partecipazione di delegati del Ministero della Sanità, del Coordinamento Tecnico della Commissione Salute e dei presidenti di alcune Società Scientifiche, Collegi e Associazioni dei pazienti (CIPOMO, SICP, SIMG, AIRO, SICO, AIPO e FAVO).

Le ripercussioni psicologiche, sociali e spirituali del cancro nei malati terminali  – dicono gli esperti – possono trovare giovamento con le cure palliative. Gli studi degli ultimi anni hanno dimostrato il loro beneficio non solo in termini di miglioramento della qualità di vita, ma anche di speranza stessa di vitadei malati.

Da questa prospettiva per l’Italia ci sono notizie incoraggianti. Con i suoi 35 centri di oncologia certificati dalla Società Europea di Oncologia Medica (ESMO) per l’integrazione precoce tra le terapie oncologiche e le cure palliative, il Bel Paese può vantarsi di detenere il primato europeo. Tuttavia molto c’è ancora da fare.

«Anche se le cure simultanee sono state inserite nel Piano Oncologico Nazionale 2010-2013 e riconosciute, a livello internazionale, come modello ideale per rispondere a tutti i bisogni del malato  – si legge nella nota diffusa nel corso della conferenza – carenze organizzative e di personale dedicato rappresentano un ostacolo alla sua piena realizzazione».

«È essenziale – ha commentato la dott.ssa Vittorina Zagonel, presidente della Conferenza – che le Reti di Cure Palliative, previste dalla Legge 38, si interfaccino in maniera sistematica con le Reti e i Dipartimenti di Oncologia, per garantire ai pazienti oncologici, su tutto il territorio nazionale, le Cure Simultanee».

Il documento di consenso maturato nel corso della Conferenza sarà presentato al Ministro della Sanità in occasione del Congresso Nazionale AIOM, che si terrà a Milano dall’11 al 13 ottobre prossimi.