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Cure palliative. Ne avrebbero bisogno ogni anno 40 milioni di persone. Ma a riceverle è meno del 10%.

11/07/2017

L’Atlante OMS e WPCA

Di fatto solo in 20 paesi al mondo queste cure sono ben integrate nel sistema sanitario: è il quadro fotografato dall’’Atlante’ OMS e dal WPCA. Esse comprendono assistenza fisica e psicologica al malato e supporto a chi se ne prende cura. L’OMS richiama i paesi ad includerle nella sanità e a implementarle  IL DOCUMENTO

 

29 GEN – Meno del 10% delle persone che ne hanno bisogno sta attualmente ricevendo cure palliative: si tratta della situazione fotografata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità insieme al Worldwide Palliative Care Alliance (WPCA) – una rete globale per lo sviluppo di hospice e cure palliative – nel documento intitolato Global Atlas of Palliative Care at the End of Life.

Questo tipo di cure comprende il supporto del paziente con malattia grave a livello avanzato (terminale), sia a livello fisico che emozionale e psico-sociale, ed inoltre il supporto ai membri della famiglia che assistono il malato.

Circa un terzo di chi ha bisogno di queste cure soffre di cancro. Tra le altre malattie, poi, ci sono quelle che colpiscono il cuore, polmone, fegato, rene, cervello o malattie che possono essere mortali incluse HIV e tubercolosi resistente a farmaci.
Le stime parlano di 20 milioni di pazienti alla fine della vita che necessitano ogni anno di cure palliative, di cui il 6% sono bambini. E il numero di chi le richiede raddoppia, arrivando a circa 40 milioni, se si considerano anche i pazienti che potrebbero trarre beneficio dalle cure palliative in una fase iniziale della loro malattia.

Nel 2011, solo circa tre milioni di pazienti hanno ricevuto cure palliative. Anche se questa assistenza viene fornita soprattutto in paesi ad alto reddito, quasi l’80% della necessità globale relativa ad essa proviene da paesi a basso e medio reddito. E poi, soltanto in 20 paesi al mondo le cure palliative sono ben integrate nel sistema sanitario.
“L’Atlante dimostra che la grande maggioranza della necessità globale di cure di fine vita è associata a malattie non trasmissibili come il cancro, malattie cardiache, ictus e malattie polmonari”, spiega Oleg Chestnov, OMS Assistant Director-General for Noncommunicable Diseases and Mental Health. “Mentre noi aumentiamo gli sforzi per ridurre il peso degli attuali maggiori agenti mortali nel mondo, dobbiamo anche alleviare le sofferenze di chi ha malattie progressive che non rispondono ai trattamenti”.

Al fine di raggiungere una copertura sanitaria totale, questo Atlante (il documento Atlas), dunque, richiama tutti i paesi del mondo affinché includano le cure palliative come componente essenziale di qualsiasi sistema sanitario moderno.
Tale inclusione comporta anche di affrontare i seguenti ostacoli: la mancanza di politiche che riconoscano le cure palliative e la necessità di questa assistenza, sia alla fine della vita che durante la progressione della malattia; la mancanza di risorse per implementare i servizi, compreso l’accesso a farmaci essenziali, in particolare antidolorifici; la mancanza di conoscenza degli operatori sanitari, dei volontari e anche del pubblico sui benefici delle cure palliative.

“I nostri sforzi per espandere le cure palliative devono indirizzarsi ad offrire sollievo dalla sofferenza e ai benefici delle cure palliative a chi ha risorse minime”, aggiunge David Praill, Co-Presidente del WPCA. La scorsa settimana, il Comitato esecutivo dell’OMS ha invitato i paesi a rafforzare le cure palliative e ad integrarle nei loro sistemi sanitari. Si prevede che la 67a Assemblea Mondiale della Sanità discuterà il tema nel prossimo maggio 2014.
L’importanza delle cure palliative è stata sottolineata dal Piano d’Azione Globale dell’OMS per la prevenzione e il controllo delle malattie non trasmissibili 2013 – 2020 e dal più recente elenco di farmaci essenziali dell’OMS che include una sezione specifica sui medicinali per le cure palliative.

Viola Rita